News / Nazionali
16-10-2009
Corte di Giustizia Unione Europea - accesso alla giustizia di associazioni locali di piccole dimensioni per la tutela dell’ambiente
La Corte di Giustizia dell'Unione Europea con sentenza del 15 ottobre 2009 (causa C-263/08) ha dichiarato incompatibili con il diritto comunitario le norme nazionali che limitano l’accesso alla giustizia alle sole associazioni ambientali con un numero minimo di 2mila soci.
Nel dettaglio, la Corte, che si è pronunciata in seguito al rinvio della magistratura svedese su varie questioni pregiudiziali, ha affermato che la direttiva 85/337 "concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati", come modificata dalla direttiva 2003/35, lascia agli Stati membri la possibilità di determinare i requisiti cui le associazioni ambientali devono rispondere, così come un numero minimo di aderenti, in quanto possa risultare rilevante per assicurarsi della effettività della sua esistenza e della sua attività.
Tuttavia, il numero minimo di aderenti richiesto non può essere fissato dalla legge nazionale ad un livello tale da contrastare con gli obiettivi della direttiva 85/337 e, in particolare, con quello di rendere agevole il sindacato giurisdizionale delle operazioni che vi rientrano.