News / Dalle Regioni / Emilia-Romagna
26-06-2009
Regione Emilia-Romagna - Piano energetico regionale
Nella notizia si trovano i dati aggiornati per ogni settore di intervento.
“La green economy, la nuova industria delle tecnologie, del risparmio energetico, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e delle nuove forme per la produzione elettrica, della eco-edilizia e dell’agro-energia decolla anche in Emilia-Romagna e può rappresentare un nuovo asse di sviluppo, oltre la crisi”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, in un convegno al Cnr di Bologna, ha presentato agli operatori del settore i primi risultati conseguiti in meno di due anni con i programmi del Piano energetico regionale approvato nel 2007. Significativi gli obiettivi realizzati con l’impegno già di 90 milioni di euro previsti dal Piano e con una promozione di iniziative trasversale da parte di tutti gli assessorati regionali interessati.
E’ partito davvero, come ha mostrato la relazione sul Piano energetico svolta dal responsabile del servizio Massimo Cenerini e dagli altri dirigenti regionali, una nuova “energica” spinta allo sviluppo di fonti rinnovabili e risparmio energetico. Con i programmi regionali (per 25 MWe) e con il “conto energia” varato dal 2007 a livello nazionale (cioè gli incentivi per la produzione elettrica con fotovoltaico), in regione si è registrata già una partenza record per l’energia fotovoltaica che in poco più di 3 anni arriverà a contare nel 2010 già 65 MWe. Decollati anche eolico (insediamenti già per oltre 40 MWe) e biomasse, con la riconversione di zuccherifici e i piccoli impianti di agro energia nelle imprese agricole (già 100 MWe elettrici complessivamente programmati). Nel 2010 risulteranno quindi già raggiunti e superati tutti gli obiettivi di insediamento di produzione di energia con fonti rinnovabili fissati dal Piano energetico regionale.
Ad oggi è quasi completato anche tutto il grande programma promosso dalla 
	Regione di riconversione del parco di produzione termoelettrica in regione, 
	con l’obiettivo di riequilibrare i consumi elettrici e la produzione 
	regionale. 
	“Una scelta utile alla sicurezza, alla qualità ed alla economicità degli 
	approvvigionamenti, un’assunzione di responsabilità per gli obiettivi di 
	Kyoto e anche per non far ricadere su altri territori o paesi il peso del 
	controllo delle emissioni relative ai nostri consumi” ha ricordato 
	l’assessore Campagnoli. 
	La sostituzione di tutti i vecchi impianti ad olii combustibili con quelli a 
	tecnologia avanzata ed alta efficienza (centrali a “ciclo combinato” 
	alimentate a metano), e l’adozione di queste tecnologie per tutti i nuovi 
	impianti, con l’esclusione anche dell’uso del carbone, ha consentito una 
	riduzione del 30% di emissioni (meno 17 milioni negli ultimi 10 anni). 
	Cresce anche l’utilizzo della cogenerazione, decisiva per combinare 
	produzione di calore e di energia elettrica, che secondo il Piano energetico 
	dovrà svilupparsi ora non solo negli impianti di produzione ma negli edifici 
	(micro generazione) e nell’industria (trigenerazione).
		 Piano 
		energetico nell’industria, nelle case e nel territorio Per l’industria 
		sono stati già attivati 2 programmi: quello per l’innovazione energetica 
		delle imprese ha visto realizzato il primo bando, nell’ottobre 2008, che 
		ha messo a disposizione 15,3 milioni di euro per il “Sostegno a progetti 
		innovativi nel campo delle tecnologie energetico-ambientali volti al 
		risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili”. Le domande 
		accolte sono state 133 sulle 145 presentate e i progetti presentati 
		genereranno investimenti per quasi 68 milioni di euro. Delle 133 
		iniziative approvate, 92 (il 69%) sono state presentate da piccole 
		imprese, 41 (33%) da medie imprese. La grande maggioranza degli 
		interventi finanziati riguarda il fotovoltaico (89 interventi), seguono 
		l’efficienza energetica dei processi produttivi (34) e degli edifici 
		(29). Il risparmio di energia stimato all’anno è di 20.737 Tep 
		(tonnellate equivalenti di petrolio) e di 48.110 tonnellate di Co2.
Piano 
		energetico nell’industria, nelle case e nel territorio Per l’industria 
		sono stati già attivati 2 programmi: quello per l’innovazione energetica 
		delle imprese ha visto realizzato il primo bando, nell’ottobre 2008, che 
		ha messo a disposizione 15,3 milioni di euro per il “Sostegno a progetti 
		innovativi nel campo delle tecnologie energetico-ambientali volti al 
		risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili”. Le domande 
		accolte sono state 133 sulle 145 presentate e i progetti presentati 
		genereranno investimenti per quasi 68 milioni di euro. Delle 133 
		iniziative approvate, 92 (il 69%) sono state presentate da piccole 
		imprese, 41 (33%) da medie imprese. La grande maggioranza degli 
		interventi finanziati riguarda il fotovoltaico (89 interventi), seguono 
		l’efficienza energetica dei processi produttivi (34) e degli edifici 
		(29). Il risparmio di energia stimato all’anno è di 20.737 Tep 
		(tonnellate equivalenti di petrolio) e di 48.110 tonnellate di Co2.
Accanto a questo è stato attivato il programma per le aree ecologicamente attrezzate, con il quale Regione e Province hanno selezionato le aree strategiche dove concentrare i nuovi insediamenti industriali per superare l’effetto “sprawl”, cioè la crescita incontrollata delle 1300 aree industriali e artigianali oggi esistenti. Sono 43 le aree che potranno ospitare circa 1500 nuove aziende, che saranno dotate di impianti fotovoltaici (il 70% dei programmi prevede questo tipo di intervento), sistemi di illuminazione pubblica a risparmio energetico (56%), rete di teleriscaldamento/raffrescamento (53%), centrali di cogenerazione/trigenerazione (44%); ma anche opere di protezione idraulica e gestione acque meteoriche/acquedotto industriale, potenziamento della rete fognaria, infrastrutture viarie, area di raccolta/deposito rifiuti, aree verdi. Il programma prevede un investimento regionale e delle risorse del Programma Por-Fesr per 53 milioni di euro.
Attivate anche le due più importanti misure per il risparmio 
		energetico nel settore abitativo che copre il 30% dell’insieme dei 
		consumi energetici regionali. Dal 10 luglio 2008 infatti sono entrati in 
		vigore le norme per i “nuovi standard di consumi energetici nuovi e da 
		ristrutturare”, che prevedono di dimezzare i consumi, e per la 
		certificazione energetica degli edifici, a tutela dei consumatori, 
		realizzata da tecnici accreditati. Ad oggi sono già 7500 i certificati 
		energetici emessi e 1500 i certificatori accreditati e quasi 20 mila i 
		nuovi edifici progettati con le nuove norme. Sono stati poi 32 mila nel 
		2007 e 2008 i progetti di miglioramento del rendimento energetico negli 
		edifici presentati dai cittadini a valere sulle misure di riduzione 
		fiscale prevista dalle leggi finanziarie approvate nella precedente 
		legislatura, per un ammontare di investimenti per 400 milioni di euro 
		con un abbattimento fiscale del 55%.
		Aperto da marzo scorso anche il programma con 15 milioni di euro rivolto 
		a Comuni e Province per realizzare come previsto nel Per i “Piani 
		regolatori energetici” e i programmi di qualificazione energetica nei 
		propri edifici: priorità alla realizzazione di “piattaforme solari” e 
		“comunità energetiche” con cogenerazione, teleriscaldamento, fonti 
		rinnovabili. 
Documenti di approfondimento
Fonte: Regione Emilia-Romagna