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News / Dalle Regioni / Lazio

19-09-2018

Lazio, gestione fanghi depurazione in deroga al d.lgs. 152/2006

Regione Lazio - Ordinanza del Presidente della Regione 6 settembre 2018, n. Z00001 recante "Ordinanza contingibile e urgente per ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane codice EER 190805, al fine di evitare l'interruzione del pubblico servizio di depurazione".

L'ordinanza, ai sensi dell’art. 191 del D.lgs. 152/2006, individua forme straordinarie, temporanee e speciali di gestione dei fanghi, anche in deroga alle disposizioni vigenti per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

 In particolare, si prevede che gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane ubicati in Regione Lazio per il deposito temporaneo dei rifiuti individuati dal codice EER 190805 possano derogare al limite temporale di tre mesi previsto dall’art. 183, lettera bb) punto 2) del D.lgs. n.152/2006, sempre e comunque entro il limite massimo di un anno nel rispetto delle seguenti prescrizioni:

  • debbono essere garantiti spazi adeguati di stoccaggio in relazione all’aumento previsto dei volumi di rifiuti in deposito;
  •  siano previsti adeguati sistemi di raccolta e trattamento degli eventuali ed ulteriori colaticci prodotti dai materiali stoccati,  oltre al rispetto delle necessarie norme tecniche di stoccaggio;
  •  siano garantiti sistemi di copertura, anche mobili, necessari per limitare le infiltrazioni di acque meteoriche e le emissioni odorigene;
  •  siano predisposti idonei sistemi di confinamento e contenimento atti a segregare il maggior quantitativo di rifiuti stoccati rispetto al quantitativo ordinario ed impedire rischi di contaminazione delle aree circostanti;
  •  siano garantite modalità aggiuntive di monitoraggio.

Ggli impianti che ai sensi dell'ordinanza opereranno in deroga sono tenuti a darne comunicazione alla Regione Lazio, l’Arpa Lazio, la ASL, la Provincia ed il Comune di competenza dell’impianto. Inoltre, i gestori degli impianti stessi devono trovare soluzioni alternative alla gestione dei fanghi entro il tempo di un anno, come stabilito nell'ordinanza.


 


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