Giurisprudenza

Consiglio di Stato, pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n, 2808/2025, si è pronunciato in merito all‘installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici. Il passaggio alla produzione di energia da fonti rinnovabili costituisce un obiettivo di interesse nazionale. Deve ritenersi, pertanto, non più possibile applicare ai pannelli fotovoltaici categorie estetiche tradizionali, le quali condurrebbero inevitabilmente alla […]

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Consiglio di Stato, autorizzazione unica rifiuti

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2355/2025, si è pronunciato sull’autorizzazione unica regionale per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, ex art. 208 d.lgs. 152/2006. L’autorizzazione unica regionale disciplinata dall’art. 208, d.lgs. n. 152/2006 costituisce anche titolo abilitativo edilizio alla realizzazione dell’impianto di smaltimento o recupero di rifiuti, posto

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Cassazione penale, qualificazione materiali da demolizione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13560/2025, si è pronunciata sulla qualificazione dei materiali provenienti da demolizione. Ai fini della configurabilità del reato previsto dall’art. 256, commi 1-3, del d.lgs., 3 aprile 2006, n. 152, i materiali provenienti da demolizione debbono essere qualificati dal giudice come rifiuti, in quanto oggettivamente destinati all’abbandono, salvo

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Consiglio di Stato, Autorizzazione integrata ambientale (Aia)

 Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1564/2025, si è pronunciato sulla fase procedimentale relativa all’Autorizzazione integrata ambientale (AIA). In materia di Aia le valutazioni sottese alla rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale e alle relative modifiche implicano il ricorso a nozioni tecnico scientifiche in materia ambientale, connotate da un’ampia discrezionalità in merito ai possibili effetti

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Consiglio di Stato, trattamento fanghi da depurazione

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1064/2025, si è pronunciato sul trattamento dei fanghi da depurazione, in particolare sulla possibilità di essere conferiti in altri impianti idonei a trattarli. Fatto Nel caso di specie, il punto controverso è se i fanghi il cui processo di trattamento non sia ancora completato presso altri impianti

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Consiglio di Stato, procedimenti di VIA, AIA e PAUR

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1071/2025, si è pronunciato sulla differenza esistente tra i procedimenti di VIA, AIA e PAUR. La circostanza che un progetto abbia ottenuto (come nella specie) regolare parere positivo dall’autorità preposta alla V.i.a. non comporta che tale progetto sia stato autorizzato, dovendo in ogni caso intervenire il rilascio

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Consiglio di Stato, qualificazione materiale da scavo

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 865/2025, si è pronunciato sulla qualificazione del materiale da scavo: rifiuto, sottoprodotto o materiale che ha cessato di essere tale. La tesi secondo cui il materiale impiegato nel ciclo produttivo di un’impresa deve essere qualificato come materia prima anche se scaturisce, quale elemento di risulta, dal ciclo

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Cassazione penale, natura reato combustione illecita rifiuti

La corte di Cassazione, con la sentenza n. 46743/2024, si è pronunciata sulla natura di reato di pericolo della fattispecie di combustione illecita di rifiuti, ex art. 256 bis D.lgs. 152/2006. La Corte, respingendo le tesi difensive, ha ribadito che non occorre ai fini dell’integrazione della fattispecie di combustione illecita di rifiuti – trattandosi di

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Cassazione penale, deposito temporaneo escluso in pubblica via

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 42610/2024, si è pronunciata in merito alla collocazione di un cassone sulla pubblica via contenente rifiuti speciali affermando che non può essere configurato come deposito temporaneo. La collocazione di un cassone sulla pubblica via esclude che possa configurarsi la figura del deposito temporaneo che, giova ricordarlo, presuppone,

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Cassazione penale, requisiti delega in materia ambientale

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 42598/2024, si è pronunciata in merito ai requisiti della delega di funzioni in materia ambientale, nel caso di specie di gestione rifiuti. La Corte ha ribadito che in tema di gestione dei rifiuti, è consentita la delega di funzioni a condizione che risultino configurabili alcuni requisiti, rimasti

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