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News / Dalle Regioni  / Veneto

08-07-2020

Veneto, concessioni idrauliche e derivazioni a scopo idroelettrico

Regione Veneto - Legge Regionale 3 luglio 2020, n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico".

La legge, in attuazione dell'articolo 12, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 "Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica", disciplina l'obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione energia elettrica da parte dei seguenti soggetti:

  1. titolari di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico;
  2. operatori autorizzati, ai sensi dell'articolo 4, alla prosecuzione temporanea dell'esercizio di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico scadute;
  3. operatori che, al di fuori dei casi di cui alle lettere a) e b), eserciscono grandi derivazioni a scopo idroelettrico.

In alternativa alla fornitura di energia, è previsto che la Giunta regionale, con propria deliberazione, possa disporre la monetizzazione, anche integrale, dell'energia da fornire.

La legge, inoltre, stabilisce che:

  • per la prosecuzione dell'esercizio delle grandi e piccole derivazioni a scopo idroelettrico che prevedono un termine di scadenza anteriore al 31/07/2024, ivi incluse quelle già scadute, sino alla loro nuova assegnazione e non oltre il 31/07/2024, il concessionario è tenuto, ai sensi dell'articolo 26 del R.D. n. 1775/1933 e dell'articolo 12 del D.lgs. n. 79/1999, a realizzare le mitigazioni ambientali impartite dall'autorità concedente e a mantenere la piena efficienza e il normale sviluppo degli impianti;
  • il concessionario di grande derivazione a scopo idroelettrico scaduta è tenuto, fino all'assegnazione della nuova concessione, a corrispondere per ogni annualità un canone aggiuntivo rispetto al canone demaniale pari a 20 euro per ogni KW di potenza nominale media di concessione;
  • per le derivazioni di acqua superficiale concesse a qualunque titolo il canone minimo è aumentato del 10 per cento, mentre non è dovuto anche il canone per l'occupazione del demanio idrico.

 


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