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News / Giurisprudenza / Rifiuti

17-10-2016

Cassazione penale, discarica abusiva e decorrenza prescrizione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39781 del 26 settembre 2016, si è pronunciata sulla fattispecie di discarica abusiva individuando le condizioni per la decorrenza del termine di prescrizione del reato.

In tema di discarica, il mancato esercizio dell'attività di controllo e vigilanza della stessa, anche dopo la cessazione dei conferimenti, lungi dal rientrare in un generico obbligo di eliminare le conseguenze del reato già perfezionato ed esaurito o dall'integrare il reato ex art. 257 del D.Lgs. n. 252 del 2006, relativo alla bonifica dei siti inquinati, é parte costitutiva del reato di gestione di discarica ambientale; pertanto, ai fini dell'integrazione del reato di gestione di discarica non autorizzata, rientrano nella nozione di gestione anche la fase post-operativa, successiva alla chiusura, e di ripristino ambientale.

La conseguenza, in tema di individuazione del dies a quo del termine di prescrizione, è che la permanenza del reato previsto per la gestione abusiva o irregolare della fase post-operativa di una discarica, cessa o con il venir meno della situazione di antigiuridicità per rilascio dell'autorizzazione amministrativa, la rimozione dei rifiuti o la bonifica dell'area o con il sequestro che sottrae al gestore la disponibilità dell'area, o, infine, con la pronuncia della sentenza di primo grado.

Secondo la Corte, la disciplina vigente ha abbandonato l'impostazione che esaurisce il concetto di discarica nel solo processo di accumulo di rifiuti e che per questo giunge a ritenere cessata la condotta tipica con l'ultimo conferimento, dovendo, invece, affermarsi che la condotta tipica prevista dalla prima parte dell'art. 256 risulta coincidere con la predisposizione e con la gestione illecita dei rifiuti, a partire dal momento in cui il deposito e i conferimenti integrano gli estremi della realizzazione della discarica, per proseguire per tutto il tempo in cui il deposito e l'accumulo di rifiuti conservano il carattere di realtà contrastante con l'ordinamento.


 


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