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News / Giurisprudenza / Rifiuti

12-01-2016

Cassazione penale, responsabilità datore di lavoro per omessa vigilanza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 49591 del 16 dicembre 2015, si è pronunciata sulla responsabilità del datore di lavoro, per attività di gestione illecita di rifiuti dei dipendenti, anche sotto il profilo della omessa vigilanza.

La Corte ha ribadito che "il reato previsto dall'art. 256, comma primo, d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (attività di gestione di rifiuti non autorizzata), è ascrivibile al titolare dell'impresa anche sotto il profilo della omessa vigilanza sull'operato dei dipendenti che hanno posto in essere la condotta vietata".

E' obbligo del legale rappresentante della società medesima, in assenza di particolari assetti societari o specifiche deleghe di funzioni, di prendere cognizione della violazione di specifici obblighi di legge da parte dei dipendenti, considerando anche che egli avrebbe beneficiato dei vantaggi conseguiti dalla società dall'inosservanza delle specifiche disposizioni in materia di rifiuti.

Inoltre, la Corte ricorda che la responsabilità per la attività di gestione non autorizzata non attiene necessariamente al profilo della consapevolezza e volontarietà della condotta, potendo scaturire da comportamenti che violino i doveri di diligenza per la mancata adozione di tutte le misure necessarie per evitare illeciti nella predetta gestione e che legittimamente si richiedono ai soggetti preposti alla direzione dell'azienda.

Nel caso di specie, il legale rappresentante è stato ritenuto penalmente responsabile dell’attività (non autorizzata) di raccolta e stoccaggio di rifiuti da demolizione effettuata dai dipendenti nella sede operativa della società.


 


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