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	21-03-2018
	Cassazione penale, momento consumativo illecita gestione rifiuti
	La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 6999 del 14 febbraio 
	2018, si è pronunciata sul momento consumativo del reato
	relativo alle diverse fattispecie di illecita gestione dei rifiuti 
	e sulla decorrenza della prescrizione.
	Il momento consumativo del reato relativo al ciclo dei 
	rifiuti varia in funzione della natura dell'attività svolta: mentre 
	la raccolta o il trasporto si consumano 
	nel momento e nel luogo in cui essi hanno avuto luogo, lo
	smaltimento può essere istantaneo o permanente 
	a seconda che si articoli in diverse fasi e il deposito 
	incontrollato, invece, dando luogo ad una forma di gestione del 
	rifiuto preventiva rispetto al recupero o allo smaltimento perdura 
	fino al compimento di tali attività. 
	Quanto alla cessazione della permanenza, momento dal 
	quale inizia a decorrere la prescrizione, deve essere 
	individuata nella cessazione dell'antigiuridicità con il
	conseguimento della necessaria autorizzazione, ovvero con
	l'ultimo abusivo conferimento di rifiuti, con un 
	provvedimento cautelare di natura reale, ovvero con la 
	sentenza di primo grado. In assenza di provvedimento cautelare, di 
	autorizzazione, la decorrenza della prescrizione deve essere individuata nel
	momento dell'accertamento nel quale è stata constatata la 
	protrazione della situazione antigiuridica per la mancata rimozione dei 
	rifiuti, peraltro oggetto di piano di recupero dell'area mai attuato, che 
	aveva, anche, consentito, sull'area priva di recinzione e di controllo, 
	l'ulteriore dismissione di rifiuti di terzi.