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News / Giurisprudenza / IPPC

21-12-2020

Cassazione penale, gestione rifiuti e violazione prescrizioni AIA

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 33033 del 25 novembre 2020, si è pronunciata in tema di gestione rifiuti e violazione delle prescrizioni AIA, in particolare sugli obblighi di segnalazione nelle zone di stoccaggio.

"In tema di gestione dei rifiuti, risponde del reato previsto dall'art. 29-quattuordecies d.lgs. n. 152 del 2006, il titolare dell'autorizzazione integrata ambientale che viola le prescrizioni imposte dal provvedimento, anche quando queste si riferiscono ad obblighi di segnalazione nelle zone di stoccaggio, non potendo in alcun caso l'inosservanza di esse ritenersi circoscritta nell'ambito delle mere irregolarità amministrative, in quanto la valutazione della offensività della condotta è stata già preventivamente effettuata dal legislatore".

Nel caso di specie, la Corte ha confermato la sentenza del Tribunale, che aveva riconosciuto la responsabilità del legale rappresentante - per il reato di cui all'art. 29-quattuordecies, comma 3, lett. b), d.lgs. n. 152 del 2006 - per la violazione di due prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale.

In particolare, le violazioni consistevano nell'aver effettuato:

  1.  in una zona di stoccaggio il deposito indistinto di sottoprodotti e di diverse tipologie di rifiuti non identificabili mediante idonea etichettatura e segnaletica;
  2.  in altra zona di stoccaggio il deposito in numerosi cassonetti metallici contenenti rottami e materiali metallici, rendendone impossibile la distinzione e la classificazione come sottoprodotti o rifiuti speciali derivanti dal ciclo produttivo, a causa dell'omessa identificazione dei cassonetti con apposita etichettatura e dell'assenza di idonea segnaletica identificativa delle diverse aree di stoccaggio.

 


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