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News / Giurisprudenza / IPPC

08-01-2019

Cassazione penale, violazioni prescrizioni Aia e autocontrollo

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 48401 del 28 novembre 2019, si è pronunciata in materia di violazione delle prescrizioni Aia da accertamento scaturito dalle comunicazioni obbligatorie da parte del gestore dell'impianto in sede di autocontrollo.

"L’accertamento della violazione delle prescrizioni ben può scaturire dalla comunicazione obbligatoria da parte del gestore dell’impianto dei risultati in sede di autocontrollo, essendo, il gestore, soggetto tenuto all’effettuazione di analisi in sede di autocontrollo e poi all’inoltro dei dati così rilevati e, in tale ambito, la previsione della sanzione penale è coerente con la ratio legis e si colloca a chiusura della disciplina di settore che pone obblighi precisi, indicati nell’AIA, al gestore dell’impianto che è tenuto a procedura di autocontrollo, e costituisce un presidio sanzionatorio all’osservanza delle prescrizioni imposte nell’AIA, con la punizione dell’inosservanza alle prescrizioni imposte a tutela dell’ambiente".

La responsabilità del gestore non contrasta con il diritto costituzionale di difesa sul presupposto che, in tal modo, si imporrebbe agli stessi un obbligo di possibile autodenuncia, in quanto le suddette richieste derivano da specifici obblighi normativi per consentire lo svolgimento della vigilanza amministrativa demandata agli organi preposti e, come tali, da un lato assoggettano l'imprenditore allo stesso trattamento riservato a ogni cittadino sottoposto ad atti di controllo amministrativi per fini di interesse generale.

Nel caso di specie, l'amministratore di una società è stato ritenuto responsabile per avere violato, in più circostanze nel corso degli anni 2012 e 2013, le prescrizioni contenute nell'AIA, con riferimento al superamento dei valori limite per le emissioni in atmosfera.


 


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