L’Inail ha pubblicato sul proprio sito l’opuscolo “Stirene: utilizzo, monitoraggio e potenziali rischi per i lavoratori“.
Lo stirene, inquinante dotato di elevata reattività e volatilità, è una delle sostanze organiche più usate nell’industria chimica, in particolare nella produzione di gomma sintetica, resine, poliesteri e polimeri plastici
L’esposizione occupazionale a stirene, che avviene principalmente per via inalatoria e in misura minore tramite assorbimento cutaneo, si realizza in particolare
durante la fabbricazione di prodotti in plastica rinforzata, come, ad esempio, la produzione di vetroresina per cantieri navali e la cui esposizione può comportare rischi per la salute, come disturbi del sistema nervoso centrale e periferico.
Lo stirene è inoltre sospettato di essere interferente endocrino e cancerogeno, e ciò richiede l’approfondimento delle attività di ricerca per chiarire la capacità tossica dello stirene in tal senso, anche perché, alla luce della nuova direttiva (UE) 2022/431, l’eventuale passaggio dalla categoria 2 alla categoria 1 comporterebbe per lo stirene una gestione in ambiente di lavoro maggiormente cautelativa per i lavoratori, con una forte spinta alla conduzione del monitoraggio biologico oltre che ambientale.
L’opuscolo, quindi, dopo una introduzione, tratta:
- monitoraggio ambientale
- valori limite di esposizione professionale
- monitoraggio biologico
- valori limite biologici
- fattori di confondimento
- conclusioni

